Attività 3-6 anni

Prerequisiti
dell'apprendimento

Ai fini di un buon apprendimento scolastico, tra i 4 i 5 anni è importante che vostro figlio abbia acquisito i mattoncini per le future abilità di lettura, scrittura e calcolo: in questa pagina vi daremo dei suggerimenti e giochi per potenziare questi prerequisiti.

Ma quali sono questi requisiti?

L’apprendimento della lettura e della scrittura richiede l’acquisizione di abilità di natura linguistica, tra cui le abilità lessicali e grammaticali, le competenze narrative, le abilità fonologiche e, in particolare, la metafonologia. Le abilità metafonologiche si riferiscono alla capacità di percepire, riconoscere e “manipolare” i suoni che compongono le parole, un pò come si fa con la musica. Nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia si allena la metafonologia globale, giocando ad unire o spezzare le parole in sillabe, a riconoscere le rime o la sillaba iniziale di una parola.

Un’altra abilità importante per i futuri apprendimenti, soprattutto per la comprensione e scrittura di brani, è quella narrativa, ovvero l’abilità di raccontare storie ed eventi personali, in maniera chiara e strutturata. Questa abilità inizia a svilupparsi già intorno ai 3 anni, quando il bimbo inizia a raccontare brevi racconti autobiografici, e continua a svilupparsi e ed arricchirsi durante il corso della vita. Tale abilità è fondamentale per l’organizzazione del pensiero logico e del ragionamento verbale, riuscendo ad attribuire un senso agli eventi e a sé stesso, alle proprie speranze, risorse, limiti e aspettative. La narrazione consente la costruzione e la condivisione di significati personali e collettivi tra gli individui.

Le abilità visuo – motorie includono la capacità di elaborare gli stimoli visivi e attribuire loro un significato; l’elaborazione spaziale, relativa alla capacità di elaborare le caratteristiche di orientamento spaziale degli input visivi. Ma anche aspetti legati alla motricità, come la prensione del pennarello, la pressione esercitata sul foglio, la postura e altro ancora.

Se si parla invece di abilità grafo-motorie, allora ci riferiamo alla corretta impugnatura per poter effettuare i gesti grafici nella modalità più fluida e funzionale. Si tratta di abilità di coordinazione manuale fino-motoria che vanno ad integrarsi con le  visive e con la capacità di uso sinergico di entrambe le mani nel corretto posizionamento del foglio. 

Le attività di pregrafismo servono per impostare un buon approccio alla scrittura.
Scrivere vuol dire coordinazione: questa capacità deve essere affinata nei bambini, che sono abituati a muoversi senza regole. Si comincia quindi da attività verticali in cui tutto il corpo è coinvolto. E solo dopo si passa alle attività orizzontali, che invece puntano a insegnare ai bambini la corretta impugnatura, il modo in cui un piano (ad esempio il tavolo) si usa per portare avanti attività di scrittura più fine.

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  • Le competenze logico-matematiche son alla base dello sviluppo delle future abilità aritmetiche e racchiudono in loro diverse abilità:
  • Conoscenza della filastrocca dei numeri: capacità di contare fino a venti, con particolare attenzione ai numeri -DICI (unDICI, doDICI, treDICI, ecc.).
  • Associazione tra numero/nome del numero e quantità corrispondente: Capacità di leggere i numeri arabici (es. 1,2,3) e di associarli ad una quantità 
  • Conteggio: dopo aver imparato la serie di numeri il bambino inizia ad utilizzarla nel conteggio, prima indicando ogni elemento, poi utilizzando solo lo sguardo. Il bambino deve comprendere che l’ultimo numero pronunciato rappresenti la quantità di quell’insieme.
  • Capacità di mettere in sequenza ordinata elementi di diversa dimensione (es. dal più piccolo al più grande) e capacità di confrontare insiemi con numerosità diversa.
  • Visiva: capacità di analizzare visivamente due stimoli, attivando un confronto tra questi, cogliendone le caratteristiche più importanti e permetterà di riconoscere un grafema (es. p, t, ecc.) dagli altri segni grafici. 
  • Uditiva: Permette di riconoscere le caratteristiche fonetiche di un messaggio per poterlo ricordare e riprodurre; molti fonemi (es. p/b/d) sono simili a loro a livello uditivo quindi risulta fondamentale riuscire a discriminarli per i futuri apprendimenti. 
  • L’attenzione consente di focalizzare l’attività mentale su una specifica operazione aumentandone l’efficacia. Le funzioni attentive ci permettono di selezionare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno in base alla loro rilevanza e irrilevanza,  permettendo di modulare la quantità di risorse cognitive impegnate nello svolgimento di uno o più compiti in modo adeguato, di spostare l’attenzione da un compito ad un altro e di mantenere la concentrazione nel tempo. 

    In aiuto alle capacità attentive vi è la metacognizione, ossia le conoscenze che si hanno sull’attenzione e il controllo volontario di essa (Cornoldi, 1995). Già a 4 anni bambini iniziano a sviluppare delle idee sull’attenzione, riflettendo su di essa. A 7-8 anni poi si renderanno conto che quando sono distratti possono esserlo sia per fattori esterni, come rumori, sia per fattori interni, come pensieri, malessere. 

    È fondamentale costruire delle buone capacità attentive per tutelare anche l’apprendimento delle abilità di base. 

  • Funzioni Esecutive (FE): tale termine si riferisce ad una serie di funzioni cognitive che entra in gioco quando dobbiamo svolgere compiti complessi, non automatizzati e finalizzati al raggiungimento di un obiettivo. 
  • Le funzioni esecutive sono traversali e legate a tutte le altre attività. Esse comprendono la pianificazione e la scelta di strategie, il monitoraggio del proprio comportamento, l’autocontrollo, la flessibilità mentale, ed in generale la capacità di tener traccia di ciò che succede o rispondere in modo consono a situazioni complesse e reali

I concetti topologici sono le nozioni che riguardano lo spazio che ci circonda.
Aiutare il bambino a imparare questi concetti è molto importante per l’apprendimento e l’orientamento, per facilitare la comprensione delle relazioni che intercorrono tra se stesso e l’ambiente.
Nel processo di scrittura e lettura i riferimenti spaziali sono fondamentali per collocare le lettere nella giusta direzione e consolidare tutto il processo di alfabetizzazione.

Ma quali sono questi requisiti?

L’apprendimento della lettura e della scrittura richiede l’acquisizione di abilità di natura linguistica, tra cui le abilità lessicali e grammaticali, le competenze narrative, le abilità fonologiche e, in particolare, la metafonologia. Le abilità metafonologiche si riferiscono alla capacità di percepire, riconoscere e “manipolare” i suoni che compongono le parole, un pò come si fa con la musica. Nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia si allena la metafonologia globale, giocando ad unire o spezzare le parole in sillabe, a riconoscere le rime o la sillaba iniziale di una parola.

Un’altra abilità importante per i futuri apprendimenti, soprattutto per la comprensione e scrittura di brani, è quella narrativa, ovvero l’abilità di raccontare storie ed eventi personali, in maniera chiara e strutturata. Questa abilità inizia a svilupparsi già intorno ai 3 anni, quando il bimbo inizia a raccontare brevi racconti autobiografici, e continua a svilupparsi e ed arricchirsi durante il corso della vita. Tale abilità è fondamentale per l’organizzazione del pensiero logico e del ragionamento verbale, riuscendo ad attribuire un senso agli eventi e a sé stesso, alle proprie speranze, risorse, limiti e aspettative. La narrazione consente la costruzione e la condivisione di significati personali e collettivi tra gli individui.

Le abilità visuo – motorie includono la capacità di elaborare gli stimoli visivi e attribuire loro un significato; l’elaborazione spaziale, relativa alla capacità di elaborare le caratteristiche di orientamento spaziale degli input visivi. Ma anche aspetti legati alla motricità, come la prensione del pennarello, la pressione esercitata sul foglio, la postura e altro ancora.

Se si parla invece di abilità grafo-motorie, allora ci riferiamo alla corretta impugnatura per poter effettuare i gesti grafici nella modalità più fluida e funzionale. Si tratta di abilità di coordinazione manuale fino-motoria che vanno ad integrarsi con le  visive e con la capacità di uso sinergico di entrambe le mani nel corretto posizionamento del foglio. 

Le attività di pregrafismo servono per impostare un buon approccio alla scrittura.
Scrivere vuol dire coordinazione: questa capacità deve essere affinata nei bambini, che sono abituati a muoversi senza regole. Si comincia quindi da attività verticali in cui tutto il corpo è coinvolto. E solo dopo si passa alle attività orizzontali, che invece puntano a insegnare ai bambini la corretta impugnatura, il modo in cui un piano (ad esempio il tavolo) si usa per portare avanti attività di scrittura più fine.

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  • Le competenze logico-matematiche son alla base dello sviluppo delle future abilità aritmetiche e racchiudono in loro diverse abilità:
  • Conoscenza della filastrocca dei numeri: capacità di contare fino a venti, con particolare attenzione ai numeri -DICI (unDICI, doDICI, treDICI, ecc.).
  • Associazione tra numero/nome del numero e quantità corrispondente: Capacità di leggere i numeri arabici (es. 1,2,3) e di associarli ad una quantità 
  • Conteggio: dopo aver imparato la serie di numeri il bambino inizia ad utilizzarla nel conteggio, prima indicando ogni elemento, poi utilizzando solo lo sguardo. Il bambino deve comprendere che l’ultimo numero pronunciato rappresenti la quantità di quell’insieme.
  • Capacità di mettere in sequenza ordinata elementi di diversa dimensione (es. dal più piccolo al più grande) e capacità di confrontare insiemi con numerosità diversa.
  • Visiva: capacità di analizzare visivamente due stimoli, attivando un confronto tra questi, cogliendone le caratteristiche più importanti e permetterà di riconoscere un grafema (es. p, t, ecc.) dagli altri segni grafici. 
  • Uditiva: Permette di riconoscere le caratteristiche fonetiche di un messaggio per poterlo ricordare e riprodurre; molti fonemi (es. p/b/d) sono simili a loro a livello uditivo quindi risulta fondamentale riuscire a discriminarli per i futuri apprendimenti. 
  • L’attenzione consente di focalizzare l’attività mentale su una specifica operazione aumentandone l’efficacia. Le funzioni attentive ci permettono di selezionare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno in base alla loro rilevanza e irrilevanza,  permettendo di modulare la quantità di risorse cognitive impegnate nello svolgimento di uno o più compiti in modo adeguato, di spostare l’attenzione da un compito ad un altro e di mantenere la concentrazione nel tempo. 

    In aiuto alle capacità attentive vi è la metacognizione, ossia le conoscenze che si hanno sull’attenzione e il controllo volontario di essa (Cornoldi, 1995). Già a 4 anni bambini iniziano a sviluppare delle idee sull’attenzione, riflettendo su di essa. A 7-8 anni poi si renderanno conto che quando sono distratti possono esserlo sia per fattori esterni, come rumori, sia per fattori interni, come pensieri, malessere. 

    È fondamentale costruire delle buone capacità attentive per tutelare anche l’apprendimento delle abilità di base. 

  • Funzioni Esecutive (FE): tale termine si riferisce ad una serie di funzioni cognitive che entra in gioco quando dobbiamo svolgere compiti complessi, non automatizzati e finalizzati al raggiungimento di un obiettivo. 
  • Le funzioni esecutive sono traversali e legate a tutte le altre attività. Esse comprendono la pianificazione e la scelta di strategie, il monitoraggio del proprio comportamento, l’autocontrollo, la flessibilità mentale, ed in generale la capacità di tener traccia di ciò che succede o rispondere in modo consono a situazioni complesse e reali

I concetti topologici sono le nozioni che riguardano lo spazio che ci circonda.
Aiutare il bambino a imparare questi concetti è molto importante per l’apprendimento e l’orientamento, per facilitare la comprensione delle relazioni che intercorrono tra se stesso e l’ambiente.
Nel processo di scrittura e lettura i riferimenti spaziali sono fondamentali per collocare le lettere nella giusta direzione e consolidare tutto il processo di alfabetizzazione.

I mattoncini su cui si basano le abilità
di lettura, scrittura e calcolo

Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria è un momento delicato, pieno di emozioni, dubbi, aspettative, sia per voi che per il vostro bambino. È importante che vostro figlio abbia acquisito, tra i 4 e i 5 anni, i cosiddetti «prerequisiti dell’apprendimento», ossia i mattoncini su cui si basano le abilità di lettura, scrittura e calcolo: se non sono ben consolidati, potrebbe risultare difficoltoso l’approccio agli apprendimenti di base. L’età ottimale per potenziare questi prerequisiti è proprio quella dei 5 anni, anche se molte attività possono essere fatte ancora prima, sotto forma di gioco con il vostro bambino. 

Ovviamente, questi prerequisiti sono connessi ad aspetti attentivi, motori e motivazionali, e che sono alla base della successiva strutturazione delle conoscenze e degli apprendimenti scolastici. Qui in questo progetto vogliamo quindi cercare di darvi delle attività da svolgere con vostro figlio per potenziare questi prerequisiti ma giocando, divertendovi insieme, facendo così aumentare attenzione e motivazione!

 

Un esempio di libro con giochi/esercizi sui prerequisiti